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Moda sostenibile e digitalizzazione: Renoon

La sostenibilità nel mondo della moda non è facile. Viene però richiesta alle aziende sempre più attenzione e il cliente è, di giorno in giorno, sempre più consapevole.

L’acquisto di abbigliamento online, inoltre, è in continua crescita: in Italia, ad esempio, si trova al secondo posto in termini di fatturato, secondo solo agli acquisti di elettronica.[1]

Renoon è un’applicazione che permette di cercare online capi di abbigliamento sostenibili. Il nome riprende e racchiude concetti quali “riuso”, “riciclo”, “riduzione” in un "noon", che in inglese significa mezzogiorno e che simboleggia il momento di fare le cose in modo diverso.

Renoon nasce circa un anno fa da 4 ragazzi italiani. Ho intervistato Iris Skrami, co-founder della società!


Img.1 fonte: renoon.com

Ci spieghi di cosa si tratta e come è nata l’idea?

Circa un anno fa ero alla ricerca di un “vestito nero sostenibile” per un party nell’azienda in cui lavoravo ad Amsterdam. Non avessi mai provato a farlo! Sono finita in un abisso di ricerche durate un mese intero: appena tornavo a casa da lavoro, aprivo il pc o telefono e mi mettevo a cercare brand, info che mi aiutassero nella scelta. Una persona normale avrebbe lasciato perdere e sarebbe andata da Zara. Probabilmente l’avrei fatto anche io, ma mi ero talmente appassionata alla questione che ho voluto arrivare fino in fondo. Sono riuscita a trovare il vestito nero sostenibile? Qui si apre un’altra storia che chiuderò alla fine di questa intervista.

È proprio da qui che è scattata la scintilla per Renoon. Parlandone con Gabriele, collega nell’azienda in cui lavoravo, abbiamo effettivamente notato come ci fosse questa lacuna nell’offerta. Ci servivano solo maggiori capacità tecniche per eseguire quello che avevamo in mente. Quasi in maniera fortuita, ci siamo imbattuti in Nicolò che faceva esattamente quello che ci serviva come lavoro ed era un super fan della sostenibilità. Siamo quindi partiti con gli sviluppi e la ricerca, perché un’altra grande domanda era: cosa significa “sostenibile” e come lo rendiamo possibile?

In quanti siete a lavorarci? Che età media avete?

A oggi, si è aggiunto a noi tre anche Piero, che è arrivato a salvarci su lato gestione dell’offerta di brand, dopo essersi subito innamorato di Renoon. Siamo poi supportati da altre tre persone tecniche, un’esperta di sostenibilità e quattro studentesse che stanno facendo l’estate in quarantena con noi. Tutti noi abbiamo un 2 come prima cifra che determina la nostra età.

La moda è una delle aree più complesse su cui applicare la sostenibilità, voi avete creato una piattaforma che garantisce capi sostenibili… Come sta andando?

Sicuramente non è stato semplice creare Renoon. Sia dal punto di vista tecnico che di sostenibilità. C’è stato un percorso molto intenso di ricerca che ci ha portato a trovare la risposta a questa domanda. Quello che abbiamo iniziato a costruire è un sistema di preferenze. Abbiamo notato che la sostenibilità è come il concetto di perfezione: relativo e quasi astratto. Per questo vediamo Renoon come un tool che facilità la ricerca agli utenti, classificando noi i prodotti in base alla loro sostenibilità. In futuro, abbiamo in programma di permettere sempre di più alla persona che utilizza Renoon di stabilire le proprie priorità di sostenibilità, siano esse inerenti ai materiali utilizzati, o al tema dell’etica animale o responsabilità sociale. Questi sono tutti elementi che difficilmente possono trovarsi in un unico prodotto, ma che possono essere ponderati in base alla sensibilità personale. Alla fine, dobbiamo pur sempre considerare che acquistiamo un capo in base al nostro stile e ai nostri gusti, come è giusto che sia! Si tratta sempre di moda.

Come selezionate i vostri fornitori? È facile trovarli?

Renoon collabora non solo con marchi di moda, ma anche con piattaforme come LVRSustainable di LUISAVIAROMA o Vestiaire Collective – per gli appassionati di capi di seconda mano – che uscirà tra poco sul sito.

Piero è la persona che se ne occupa e spesso sono i marchi stessi a venire da noi.

Abbiamo poi sviluppato un sistema di estrazione e gestione dati che blocca i prodotti che non hanno alcun elemento sostenibile in sé: abbiamo trovato quindi aiuto nella tecnologia per evitare il greenwashing. Con il filtro di Renoon è emerso che anche in piattaforme di brand sostenibili alcuni prodotti non rispecchiano alcun criterio di sostenibilità. Ovviamente il nostro filtro è in continuo sviluppo, in base a nuovi materiali, certificazioni e pool di informazioni.

Perché dovremmo utilizzare Renoon piuttosto che altre piattaforme?

A essere sincera, Renoon non è ancora minimamente quello che abbiamo in mente che sia. Siamo solo all’inizio, ma siamo rimasti a bocca aperta nell’ultimo mese nel vedere la risposta che stiamo ricevendo dagli utenti. Il modo in cui a oggi Renoon si differenzia è proprio l’offerta, che è in continuo aumento: ogni settimana aggiungiamo almeno due nuove piattaforme, facendo sì che tutta l’offerta dispersa in rete possa essere trovata sempre più facilmente con un click.

Per comprendere il valore aggiunto di Renoon, consigliamo di iscriversi alla nostra newsletter e scaricare l’app per ricevere aggiornamenti. Inoltre, incoraggiamo gli utenti a mandarci commenti e richieste di cosa vorrebbero da Renoon.

Nei prossimi mesi abbiamo molti cambiamenti in programma.


Img. 2 fonte: renoon.com

Renoon è un e-commerce, sappiamo che anche internet ha un impatto ambientale… avete già pensato ad attività di compensazione?

Renoon è un tool che permette di accedere ad un universo di sostenibilità nella moda. Non essendo un e-commerce abbiamo anche un impatto minore su questo versante. Sicuramente ci abbiamo pensato e ci lavoreremo sempre di più in futuro, ottimizzando le risorse tecnologiche ed adottando sistemi di offsetting.

Tu sei una ragazza italiana e ora vivi all’estero, come mai questa scelta?

Ho sempre creduto di appartenere a quella generazione che si definisce cittadina del mondo. Per quanto ami l’Italia e per quanto l’ami ancora di più quando non la vedo per un po’, mi è sempre piaciuto vedere anche il resto. Non mi sarei mai aspettata sinceramente di vivere ad Amsterdam. Ho vissuto in Francia e Barcellona per vari periodi e – un segreto – quando mi avevano offerto il primo lavoro in Olanda non ho voluto accettarlo perché ero convinta che non mi sarebbe piaciuta come paese. Poi ho ricevuto un’offerta di lavoro che non potevo proprio rifiutare: mi sono trasferita ed innamorata della città. Credo sia un po’ il posto del futuro: ognuno è libero di essere chi vuole e di costruire la propria vita senza pregiudizi o pressioni sociali.

Credo quindi sia giunta l’ora di rispondere anche alla fatidica domanda: ho poi trovato quel vestito nero? Taglio corto: ebbene sì. È ancora nel mio armadio e lo uso nelle occasioni speciali.


Per saperne di più, visita renoon.com



Fonti:

  • CRITEO, Tutti i numeri dell’eCommerce in Italia, 26 novembre 2018 - https://www.criteo.com/it/insights/tutti-i-numeri-dellecommerce-in-italia/

  • RENOON, www.renoon.com

  • IRIS SKRAMI, Co-founder di Renoon

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