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Il ruolo dei consorzi per contrastare la crisi climatica

Intervista a Elena Lippi, Responsabile Comunicazione e Sostenibilità Rilegno


Rilegno, nato a seguito del decreto Ronchi nel 1997, è il Consorzio ambientale che ha il compito di organizzare e garantire in tutta Italia la prevenzione, il recupero e il riciclo degli imballaggi in legno. In 25 anni di attività Rilegno ha dato vita a un’economia circolare sistemica diventata un’eccellenza riconosciuta in tutta Europa.


Nel 2022 Rilegno ha raccolto e riciclato 1.717.000 tonnellate di legno, pari al 63% di tutti gli imballaggi immessi al consumo, trasformandoli per il 95% in pannelli per realizzare mobili. L’attività del Consorzio permette di evitare l’emissione in atmosfera di 1,8 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. Con i suoi 2.000 consorziati Rilegno promuove la cultura e l’innovazione dell’economia circolare del legno per un futuro sostenibile.

Qual è il contributo di Rilegno per contrastare gli effetti della crisi climatica?


Dobbiamo partire considerando la materia prima con cui abbiamo a che fare, il legno. Si tratta di un materiale prezioso e dalle vite infinite, un materiale naturale, sostenibile per eccellenza, riciclabile all’infinito e che svolge un ruolo fondamentale nella lotta al cambiamento climatico in virtù della sua capacità di assorbire anidride carbonica. Il riciclo del legno a fine vita consente di “congelare” l’anidride carbonica stoccata evitando così l’emissione in atmosfera di CO2 rispetto ad altri utilizzi come, ad esempio, la termovalorizzazione.


Ed è qui che il Consorzio Rilegno gioca un ruolo fondamentale gestendo un sistema che grazie al lavoro di squadra fatto insieme alle imprese, ai Comuni e ai cittadini consente al legno, dopo il suo primo utilizzo, di venire raccolto e riciclato per diventare nuova materia prima (il 95% viene utilizzato per la creazione di pannelli truciolari, linfa vitale per l’industria del mobile).


Rilegno gestisce una filiera basata su 1.971 consorziati, 378 piattaforme di raccolta private, 15 impianti di riciclo, che ogni anno avvia a riciclo quasi 2 milioni di tonnellate di legno producendo importanti vantaggi dal punto di vista economico ed ambientale, nello specifico consentendo di “risparmiare” l’immissione in atmosfera di 1,8 milioni di tonnellate di CO2 che equivalgono a compensare un milione di veicoli circolanti in un anno.


Rilegno promuove attivamente la sensibilizzazione come mezzo per accrescere la consapevolezza e incoraggiare l’azione in risposta alle attuali sfide relative allo sviluppo sostenibile e al cambiamento climatico. Potrebbe condividere alcune delle attività significative promosse dal Consorzio?


I valori legati alla sostenibilità fanno parte da sempre del nostro DNA. Oggi l’attenzione alla sostenibilità non è più un’opzione, è un senso unico. Dalla sostenibilità e dalla circolarità non si può prescindere e il legno è certamente la risposta migliore per un’economia che vada di pari passo con il rispetto dell’ambiente e dell’uomo. Per questo il Consorzio è anche impegnato in un’opera di sensibilizzazione su questi temi che coinvolge i nostri stakeholder: istituzioni, consorziati, cittadini e fasce più giovani della popolazione.


In particolare vorrei evidenziare due iniziative recenti come il progetto “Una caravella verso un Mondo Nuovo” che prevede un percorso di formazione di durata biennale innovativo e sperimentale rivolto agli insegnanti delle scuole italiane, di ogni ordine e grado, mirato ad approfondire ogni aspetto legato alla sostenibilità e all’economia circolare. Sono state selezionate 10 scuole pilota per sviluppare con gli insegnanti un percorso di educazione trasformativa e sostenibile che tenga conto dello sviluppo di competenze green e che tocchi le tematiche del legno e del suo riciclo. L’obiettivo è quello di offrire strumenti ai docenti, che quotidianamente incontrano i giovani, affinché si sviluppino sensibilità in relazione ai valori dell’economia circolare e di un nuovo e più attento rapporto con l’ambiente e con la società nella quale viviamo.


L’altra iniziativa è la community “We are Walden”, creata nel 2021, che coinvolge soprattutto giovani che condividono i valori della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente: non è soltanto una piattaforma digitale ma anche un luogo di incontro fisico, alimentato dal contributo di tutti i suoi giovani membri. Che si concretizza in progetti e realizzazioni pratiche: uno dei più recenti è un palco costruito con legno riciclato e donato a una scuola del foggiano in Puglia.


Rispetto al passato, come si è evoluto il contributo dei consorziati nel rendere la filiera legno meno impattante?


L’industria del riciclo del legno post-consumo in Italia è orientata in modo prevalente alla produzione di pannello truciolare, impiegato nella fabbricazione di mobili, complementi d’arredo e rivestimenti per interni ed esterni di abitazioni e uffici. Oggi i produttori di pannello truciolare utilizzano totalmente legno che proviene dalla filiera del recupero post-consumo grazie alla ricerca industriale nel settore che con lungimiranza ha puntato a questo obiettivo. Negli anni le aziende del comparto hanno fortemente investito nel know-how produttivo e hanno raggiunto un tale livello di specializzazione da poter oggi ritirare qualsiasi tipologia di rifiuto legnoso: i loro impianti infatti attuano processi meccanici di selezione e pulitura del materiale in entrata, con un basso impatto ambientale e un’alta resa produttiva. Il grande lavoro di ricerca conseguito dalle aziende del settore nell’ambito dei processi di raffinazione e di progettazione di nuovi macchinari le ha portate a diventare oggi una realtà esemplare, senza eguali all’estero.


Quali saranno i prossimi obiettivi che Rilegno intende raggiungere?


Rilegno pone grande attenzione e importanza agli scenari futuri. Ci immaginiamo un futuro nel quale la sostenibilità diventi la normalità, la quotidianità, un modo di pensare ed agire.


Dal punto di vista operativo stiamo lavorando per rendere gli imballaggi in legno più “smart”. Nell’era dei dati che governano i processi di business vogliamo pensare a un imballaggio che non si limiti ad essere solo contenitore di merci, ma possa agire come fonte di dati rispetto ai contenuti. Inoltre, stiamo valutando insieme al Politecnico di Milano la fattibilità di processi alternativi di utilizzo degli scarti di legno, come ad esempio la produzione di idrogeno tramite gassificazione diretta.


Immagine con prodotti in legno. Credits: Rilegno


Intervista tratta dall'eBook "Il Clima cambia: soluzioni innovative per affrontare la crisi climatica", per leggere tutte le altre esperienze raccolte nell'eBook clicca qui.

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