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Ad ognuno il suo “Ghiaccio”: la Casa Rossa Productions ed il cinema sostenibile

La Casa Rossa è una società indipendente di produzione cinematografica ed audiovisiva, nata a Roma nel 2019 per la volontà della produttrice Francesca Verdini. Un team di giovani appassionati si occupa dell'ideazione, produzione, coproduzione e post - produzione di progetti televisivi e cinematografici, documentari, pubblicità, video aziendali ed offre servizi di consulenza ed elaborazione di prodotti digitali. [1]



Picture credits: La Casa Rossa

Le attività de la Casa Rossa hanno da sempre avuto speciale attenzione verso le tematiche Ambientali e Sociali. Prima, con il documentario “Odissea Plastica” [2] poi con il progetto di sensibilizzazione per l’uso di internet tra i bambini“ElleeEnne” [3] e infine con “Ghiaccio” ed il progetto Ecoset che ha guidato le riprese del film.


Ecoset è il progetto per rendere la produzione cinematografica sostenibile. Come si fa? Razionalizzando le risorse che stanno alla base del progetto in tutte le fasi della produzione, dalla gestione del food and beverage, ai trasporti, e l’utilizzo dell’energia [4]. È un modello per il Cinema Sostenibile del futuro? La risposta è sì, come spiegano in una nota. D’altra parte, il cinema sta cercando di sensibilizzare la prospettiva del consumatore sulle tematiche socio-ambientali spiegano dal sindacato del cinema green degli Stati Uniti [5] Un cambiamento che non può prescindere dall’intervento nel ciclo di vita dei processi di produzione cinematografica, come segnalato dalle linee guida dell’Ocse nel lontano 2008 [6]. Ecoset interviene sui processi di produzione cinematografica – come indicato dalla produttrice in una recente intervista [7].


Ghiaccio

Ghiaccio è un film italiano del 2022 scritto e diretto da Fabrizio Moro e Alessio De Leonardis. I principali attori sono Vinicio Marchioni e Giacomo Ferrara. Il film è stato prodotto da Francesca Verdini e dalla sua società La Casa Rossa, in collaborazione con Tender Stories. Siamo a Roma. È il 1999. E questo è il percorso del protagonista, Giorgio Orsini. Prima schivo e coinvolto nei giri della “mala”, a causa dei debiti del padre. Succube del suo milieu, il contesto dove è nato e cresciuto, ma con un sogno: lottare sul ring per vincere il titolo. E quindi arriva il mezzo del riscatto: la boxe, e con essa, il talento, la lotta, l’obiettivo. Ad aiutare Giorgio nella sua impresa è il coach Massimo. Personaggio gentile, esemplare ma anche molto severo, un po’ come la disciplina che insegna: la boxe. Cosa insegna la boxe? Disciplina, rigore, controllo, precisione, rispetto, onore. E sono questi i valori di Massimo, ex pugile che vede nel protagonista Giorgio la sua occasione di riscatto. Giorgio invece è l’antinemico. Il regazzetto alla ricerca della rivincita. È dalle sue mani che parte quel montante con cui l’avversario finisce KO, quell’uppercut della svolta con cui si esce dalla situazione di blocco. Quel sussulto e poi quel grido che assomiglia a un “ce l’ho fatta!” che, prima o poi proviamo tutti. E la fatica reale e fisica a cui si è sottoposto l’attore, Giacomo Ferrara, [8] ha consentito alla regia ed alla produzione di realizzare una figura plastica, a tutto tondo.


La trama si svolge nel quartiere Alessandrino, tra le borgate della periferia romana. In questo film abbiamo visto una Roma insolita. Una parte della Capitale complicata, arrabbiata, maleducata e disordinata. Prima si nota un ambiente ostile, un contesto carico di sofferenza e di violenza e dopo un momento che è al tempo stesso l’occasione del riscatto la svolta. Ci sono sia il realismo balzachiano sia il principio aristotelico di dipingere la realtà senza sfaccettature, così come dev’essere.

Ho cercato il significante del titolo Ghiaccio in un punto di flessione tra la realtà e la sua rappresentazione, tra la fatica e la vittoria, tra la paura di affrontare un’impresa e il raggiungimento dell’obiettivo. Ghiaccio ci insegna che tutti prima o poi impariamo a meritarci quel momento di svolta, come quando Giorgio conclude il match e infila le mani nel ghiaccio. Il colpo di scena trompe l’oeil svela la drammaticità dei personaggi e delle sfide a cui sono chiamati nel corso della narrazione.




Riferimenti


[3] Instagram.com (2021) “Elleeennegram” https://www.instagram.com/elleennegram/?igshid=ystvjxrgc0rt

[4] Hot Corn Green (2022) “Ma girare un film rispettando l’ambiente è davvero possibile? Sì. Ecco come”. Ecoset? Sì. Ma cos’è? Un modello di produzione sostenibile sperimentato sul set di Ghiaccio. URL: https://hotcorn.com/it/film/news/eco-set-cinema-sostenibile-la-casa-rossa-ambiente/

[5] Repubblica.it (2021) “La produttrice: "Così il cinema può cambiare rotta e ridurre le emissioni di CO2". URL: https://www.repubblica.it/green-and-blue/2021/07/06/news/la_produttrice_il_cinema_deve_cambiare_rotta_e_ridurre_le_emissioni_di_co2_-309155770/

[6] OECD (2008) “Remaking the Movies: Digital Content and the Evolution of the Film and Video Industries”. URL: https://www.oecd.org/sti/ieconomy/remakingthemoviesdigitalcontentandtheevolutionofthefilmandvideoindustries.htm

[7] Adnkronos.com “La produttrice Francesca Verdini: "Per il film 'Ghiaccio' di Fabrizio Moro un set green". URL: https://www.adnkronos.com/la-produttrice-francesca-verdini-per-il-film-ghiaccio-di-fabrizio-moro-un-set-green_6H9qVzF2oBbdxchOyF27gl

[8] Gazzetta.it (2021) “Giacomo Ferrara, Spadino di Suburra diventa pugile: "Ho scoperto la boxe e non la lascio più". URL: https://www.gazzetta.it/fitness/allenamento/06-06-2021/giacomo-ferrara-spadino-suburra-diventa-pugile-ghiaccio-4101654550240.shtml.

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