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  • Cecilia Cornaggia

Una spesa “leggera” e sostenibile


Eliminare il packaging, eliminare il superfluo, vendendo i prodotti sfusi, un po’ come si usava una volta nelle botteghe di paese. Questo è il modo in cui Negozio Leggero contribuisce alla battaglia zerowaste. Nato a Torino nel 2009, Negozio Leggero rappresenta la prima rete al mondo di negozi specializzati nella vendita di prodotti sfusi e con il vuoto a rendere. Dal caffè ai legumi, da tè e tisane a prodotti di pasticceria, passando per cosmetici, detersivi e prodotti per l’infanzia, la gamma di prodotti acquistabili da Negozio Leggero è, oggi, piuttosto ampia. Il tutto rigorosamente package-free o con il vuoto a rendere.

Abbiamo contattato Cinzia Vaccaneo, founder di Negozio Leggero, e l’Ufficio Stampa del franchising, per scoprire di più di questa interessante realtà. Di seguito la nostra intervista.


1. Il primo Negozio Leggero è nato nel 2009 a Torino. Quale la risposta iniziale da parte della città?

Con Ecologos – il nostro ente di ricerca ambientale – per oltre dieci anni abbiamo collaborato con istituzioni e aziende, fino a quando non è nato il desiderio di lavorare direttamente con i cittadini, creando un luogo che mostrasse come la vita zerowaste sia semplice e alla portata di tutti. Se la sfida più grande è stata sicuramente quella iniziale (all’epoca non esisteva niente del genere) la risposta dei cittadini ci ha ripagato di ogni sforzo.


2. Come si è evoluto il progetto di Negozio Leggero nel corso del tempo? Ci sono differenze tra Negozio Leggero in Italia e all’estero?

Il nostro obiettivo era creare un “format” su un tema che all’epoca era completamente nuovo, tanto che siamo stati non solo un primato italiano, ma internazionale. Dopo l’apertura del primo Negozio Leggero di Torino ci siamo presi un anno per seguirne con cura la gestione e valutare il franchising, che è partito nel 2010. Abbiamo scelto la forma del franchising perché volevamo non solo che il progetto arrivasse in luoghi diversi, ma che lo facesse con persone che avessero i nostri stessi obiettivi: un certo modo di fare impresa e la volontà di contribuire alla rivoluzione zerowaste.

A dieci anni dal primo Negozio Leggero, oggi contiamo 15 punti vendita, di cui uno a Parigi e uno a Lugano, a dimostrazione del fatto che il crescente interesse per uno stile di vita più consapevole e sostenibile si stia facendo strada un po’ ovunque.

Parlando degli aspetti pratici, a parte un adattamento dei prodotti al territorio e alle normative vigenti nei diversi Paesi, Negozio Leggero è “uno”, perché non è semplicemente un posto dove fare la spesa alla spina, ma un progetto che coniuga imprenditoria, sostenibilità e cultura.


3. Negozio Leggero è uno dei progetti di Ecologos. Quanto è importante la presenza di un ente di ricerca scientifica dietro al progetto?

La presenza del nostro ente di ricerca è fondamentale. Ecologos non solo porta avanti un lavoro di continua ricerca e aggiornamento prodotti, ma monitora costantemente quanto incide a livello ambientale la mancata produzione di imballaggi dei prodotti che vendiamo. Per fare un esempio: abbiamo calcolato che una famiglia di quattro persone che fa la spesa abitualmente al Negozio Leggero risparmia in media oltre 200kg di rifiuti in un anno.


4. Quali sono i criteri fondamentali in base ai quali vengono selezionati i prodotti venduti da Negozio Leggero?

I nostri prodotti provengono da realtà artigianali locali e da aziende medio-piccole. Il lavoro con Ecologos ci permette di garantirne non solo la qualità, ma anche l’intera sostenibilità, dalla produzione allo smaltimento. La vendita alla spina è “leggera” in tutti i sensi: l’assenza di packaging (e quindi di pubblicità), l’acquisto diretto dai produttori e la creazione di prodotti di marchio permette di contenere notevolmente i costi, offrendo una qualità più alta del prodotto del supermercato nella stessa fascia di prezzo; si riducono inoltre gli sprechi, perché comprare alla spina permette di acquistare solo quello di cui si ha realmente bisogno.


5. Una sfida per chi commercializza prodotti ecologici è quella del prezzo. Quali strategie avete adottato per rendere i prodotti accessibili ad un numero più ampio di persone?

In realtà la spesa alla spina permette di contenere i costi e offre una qualità più alta del prodotto del supermercato nella stessa fascia di prezzo, con un risparmio interessante. Inoltre, per ogni prodotto abbiamo anche una proposta più economica, senza prescindere dalla qualità che è il nostro elemento fondamentale.


6. Oltre a Negozio Leggero avete creato varie attività “leggere”: Locanda Leggera, Casa Leggera, Bomboniere Leggere... Ci sono momenti o contesti in cui è previsto uno scambio tra queste diverse realtà?

Lo scambio è continuo: basti pensare che le materie prime – escluso il fresco – che utilizziamo in Locanda sono le stesse che trovate al Negozio Leggero da acquistare sfuse. I prodotti che trovate nei punti vendita, compresi i contenitori riutilizzabili, sono gli stessi che Bomboniere Leggere propone per celebrare un evento speciale in maniera eco-friendly. Casa Leggera – il nostro servizio di ospitalità green nel cuore di Torino – offre ai suoi ospiti una selezione di prodotti del Negozio Leggero per la colazione e il bagno. Non solo, è disponibile ad ospitare eventi, come colazioni di lavoro, utilizzando ovviamente il servizio di catering zerowaste della Locanda Leggera.

L’ultimo nato nella famiglia di “progetti leggeri” è Liberi dalla plastica, il primo giornale di bordo virtuale (lo trovate su Instagram) che coniuga una parte di ricerca scientifica allo scambio con le esperienze concrete degli utenti. Abbiamo da poco concluso il contest in occasione del Plastic Free July che è stato seguito davvero da tante persone. Una bella soddisfazione!


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