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Intervista a Matteo Maria Ambrogi, Resp. d’impatto e Chief Innovation Officer, Arkage

Arkage è un’agenzia di comunicazione italiana indipendente, specializzata nella costruzione di esperienze di comunicazione fra l’online e l’offline, concepite per l’era post digitale, usando strategia, creatività e dati. Arkage crede che creatività e comunicazione possano cambiare in meglio il futuro, con la consapevolezza che il lavoro nel mondo della comunicazione è in continuo mutamento ma con principi costanti: il rispetto delle persone e del loro tempo e la passione per una comunicazione di valore ad alto impatto emotivo.


Prima agenzia in Italia a diventare B Corp. Da quale esigenza è nata la volontà di diventare B Corp e poi Società Benefit?


Non abbiamo deciso di diventare B Corp, ci siamo semplicemente ascoltati ed evoluti. Siamo un’agenzia che è, fin dalla sua nascita, indipendente perché abbiamo sempre creduto che avere la libertà (e la responsabilità) di scegliere cosa dire, come dirlo e con chi lavorare fa la differenza. Avevamo in noi i semi dei valori del movimento B Corp: l'evoluzione era semplicemente naturale e spontanea, oltre che inevitabile. Eppure, prima del WudRome 2k16 (World Usability Day) nemmeno io sapevo cosa fossero le B Corp. Lì, infatti, ho conosciuto Paolo di Cesare, Co-Founder di Nativa e da quel giorno non sono riuscito più a vivere il mio ufficio come prima: tra modi di gestire le riunioni, le relazioni durante le pause caffè, la dedizione per interpretare i brief e le idee, vedevo sempre più chiaramente che Arkage aveva già dentro di sé le potenzialità inespresse che non avevo mai notato prima.


Essere B Corp e Società Benefit: un commento a caldo.


È impegnativo. Sono stato il primo a portare il tema delle B Corp all’interno di Arkage e mi sono preso l’onere e l’onore di supervisionare in primissima linea tutto il processo di certificazione. Ero – e sono – il rompiscatole che mette i puntini sulle ‘i’, che chiama tutti a bordo e sprona ad essere coraggiosi e visionari. Li ho convinti. Abbiamo utilizzato il B Impact Assessment come protocollo di misurazione e, non è per vantarmi, in meno di un’ora avevamo già 50 punti degli 80 minimi che servono per certificare l’azienda. Ovviamente, i sei mesi successivi sono stati molto intensi, ma la soddisfazione di diventare la prima agenzia di comunicazione B Corp in Italia a novembre 2017, non ha avuto ricompensa migliore. Da questo è venuto automatico cambiare anche lo statuto e diventare Società Benefit.


Immagine Imapatti B Report fornita da Arkage

Tre parole chiave per Arkage. E perché proprio queste?


Coesione, rispetto ed emozione. Vogliamo diffondere messaggi positivi per promuovere una cultura inclusiva e modelli economici, sociali e tecnologici a prova di futuro. Questa mission richiede un lavoro in piena sinergia, dove coltivare humus creativo e vibrare con la stessa emotività.


Qual è il vostro impatto e come lo misurate?


Possiamo fare la differenza scegliendo le aziende e i progetti che rispecchiano i nostri principi e sono in linea con il nostro modo di intendere la creatività e la comunicazione: positiva, inclusiva e responsabile. Abbiamo un grande potere come creatori di messaggi, quello che viene realizzato può rappresentare un vettore di cambiamento per la società.


Quali sono stati i benefici riscontrati nell'essere sia BCorp che Società Benefit e quali le difficoltà?


Per riuscire a restare una B Corp e rispettare gli impegni come Società Benefit ogni collaboratore deve sposare questa filosofia. Ma il compito più arduo non è questo, quanto più riuscire ad innescare una catena del valore positiva che poi, una volta implementata diventa difficile da scardinare. Non tutte le aziende e in generale i nostri stakeholder sono ancora pronti al vero cambiamento. Il lavoro più grande consiste nel riuscire a cominciare a creare, e poi coltivare, un terreno fertile comune.


La realtà aziendale come viene percepita dall’esterno? È cambiata la considerazione della vostra realtà dopo questo passaggio a Società Benefit? Sono cambiati i vostri interlocutori?


Non credo che sia cambiata la nostra percezione dall’esterno, quello che è certo è che è maturata, e di sicuro ora è anche molto più nitida e consapevole, la nostra percezione della società, del nostro ruolo e del grande potere della comunicazione. E io per questo continuerò ad essere sempre lo stesso “rompiscatole”.





Intervista tratta dall'eBook "Dialogo con le Società Benefit. 12 interviste tra sfide o opportunità", per leggere tutte le altre esperienze raccolte nell'eBook clicca qui.

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