Ho avuto recentemente il piacere di intervistare l'Ing. Lorenza Barsanti, CSR Manager di Snam. Grazie alla disponibilità dimostratami, ho avuto l’opportunità di approfondire alcuni aspetti a mio avviso meritevoli di attenzione.
Qual è la mission e la vision di Snam?
Snam da più di 75 anni realizza infrastrutture energetiche e offre servizi integrati e la sua mission è quella di guidare l’evoluzione del settore energetico attraverso un network innovativo e sostenibile, grazie al quale vengono garantite forniture stabili all’Europa. Snam segue un modello di business etico e socialmente responsabile, in grado di generare valore per tutti i suoi stakeholder attraverso una professionalità riconosciuta e un dialogo continuo e trasparente con le comunità e i territori nei quali opera. Si impegna inoltre a garantire la sicurezza, a prendersi cura dell’ambiente e a dare opportunità di crescita alle sue persone. Il nostro purpose, “Energia per ispirare il mondo” è il messaggio intorno al quale ruota la recente strategia di Snam, in un mercato sempre più globale e caratterizzato da cambiamenti e innovazioni che stanno trasformando gli scenari energetici e ambientali.
Come definireste la sostenibilità? La ritenete una variabile strategica fondamentale?
Per Snam la sostenibilità è una leva importantissima per garantire la creazione di valore nel medio e nel lungo periodo, assicurando nel contempo che questo sia condiviso con gli stakeholder. L’azienda considera la sostenibilità come parte integrante del suo modello di business e un elemento guida nella definizione delle sue scelte strategiche ed operative. Infatti, i fattori ESG (Environment, Social e governance) sono integrati sia nel piano strategico, con SNAM investimenti e target, sia nella remunerazione del management, con obiettivi ben precisi, sia nella gestione dei rischi. Questo perché il legame tra la sostenibilità dell’azienda, la sua governance e le sue scelte di investimento si sta rivelando sempre più centrale per la sua stabilità: diversi studi testimoniano infatti come l’integrazione dei fattori ESG abbia un impatto positivo sulle performance finanziarie: uno studio condotto dal Politecnico di Milano ci dice che l’85% degli italiani investe solo su aziende che rispettano criteri ESG contro il 50% della media europea. Ma il tema della sostenibilità e dei fattori ESG assume un’importanza sempre maggiore non solo in riferimento alle questioni ambientali e climatiche, aspetto sicuramente più diffuso, ma anche in relazione all’inclusione sociale e alla governance: nell’area social, ad esempio, ricordiamo l’importante lavoro della Fondazione Snam - con i suoi progetti su temi quali rigenerazione urbana, valorizzazione dei territori, sostegno all’imprenditorialità e all’innovazione sociale.
In particolare, con l’adozione del nuovo Piano Industriale, in continuità con il precedente, Snam vuole porsi come punto di riferimento del percorso italiano ed europeo verso la decarbonizzazione, quali sono le motivazioni alla base di questa strategia e quali sono le azioni che intendete porre in essere per perseguirla?
E’ evidente che il tema dei cambiamenti climatici e delle sue conseguenze, è considerato sempre più urgente, sia da parte dell’opinione pubblica che delle istituzioni internazionali e delle aziende. E’ in quest’ottica che abbiamo tracciato un percorso che consentirà a Snam di continuare a crescere e a creare valore per gli azionisti, contribuendo alla riduzione dei gas climalteranti, al miglioramento della qualità dell’aria e al contenimento dei costi dell’energia.
Nel lungo periodo le nostre reti saranno fondamentali per lo sviluppo, il trasporto e lo stoccaggio dei gas rinnovabili come biometano e idrogeno, per favorire la crescita delle rinnovabili elettriche tramite il power-to-gas e per garantire sicurezza e flessibilità. Con il progetto Snamtec, ulteriormente potenziato nel nuovo piano industriale 2019-2023, Snam ha impresso una forte accelerazione agli investimenti per la transizione energetica, puntando proprio su iniziative di tecnologia, innovazione e R&D a supporto delle grandi reti nazionali e internazionali e dei business della green economy. L’obiettivo è quello di accelerare la capacità innovativa di Snam e dei suoi asset per cogliere tutte le opportunità offerte dall’evoluzione del sistema energetico. Le aree principali di intervento, sulle quali saranno investiti 1,4 miliardi di euro, sono tre: sostenibilità ambientale del core business, iniziative per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione della rete, investimenti per la transizione
energetica su infrastrutture di biometano, mobilità sostenibile ed efficienza energetica e Small-scale LNG.
Nel 2018 Snam ha sottoscritto i principi guida “Reducing methane emissions
across the natural gas value chain”, che impegnano l’azienda a ridurre le
emissioni di metano derivanti dalle attività di costruzione e di gestione delle
infrastrutture del gas naturale. Quali azioni sono state intraprese e quali
investimenti sono stati realizzati per perseguire questo obiettivo?
Con la ratifica di questo documento, sviluppato nel corso del 2017 dai più importanti attori del settore dell’oil and gas e della tutela ambientale, Snam si impegna a ridurre le emissioni di metano derivanti dalle attività di costruzione e di gestione delle proprie infrastrutture, e a guidare nella stessa direzione la propria supply chain. Questo fa parte dei nostri obiettivi di business: infatti all’interno del Piano strategico, particolare attenzione è rivolta al contenimento degli impatti ambientali e alla riduzione delle emissioni causate dalle attività
operative. In particolare, si prevede una significativa riduzione dell’impatto delle attività di Snam. Le emissioni di metano saranno ridotte del 40% al 2025 (con base 2016) rispetto al target del 25% del precedente piano. Questo obiettivo sarà raggiunto tramite l’applicazione alla rete di una campagna di individuazione e riparazione delle fuoriuscite di metano (Leak Detection and Repair), la sostituzione massima di componentistica di rete e centrali e l’adozione delle migliori tecnologie disponibili. In tema di CO2, è prevista una riduzione del 40% delle emissioni dirette al 2030 grazie all’avvio della conversione delle prime sei centrali in ibride gaselettrico, che contribuiranno anche alla flessibilità del sistema elettrico, e alle
azioni di efficienza energetica sugli edifici. Complessivamente, Snam si pone l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 equivalente “Scope 1” (dirette) e “Scope 2” (indirette) del 40% al 2030 (con base 2016) per contrastare i cambiamenti climatici in linea con gli obiettivi globali.
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